Green Book, realizzato dal regista Peter Farrelly, ha
vinto il premio Oscar 2019 per il miglior film.
Racconta l’amicizia tra due persone realmente esistite: un
buttafuori italo-americano, Tony Lip, e un pianista afroamericano, Don Shirley,
nell’America degli anni Sessanta.
I personaggi sono interpretati da Viggo Mortensen, per la
parte di Tony Lip, e Mahershela Ali, nel ruolo di Don Shirley.
Don deve intraprendere una tournée nel sud degli Stati Uniti, che a
quel tempo erano ancora molto razzisti, e assume Tony come autista per sei
settimane.
Il titolo del film è ispirato ad una guida per i
viaggiatori di colore negli Stati del Sud. Essa serviva ai neri per viaggiare
senza essere picchiati, aggrediti o addirittura arrestati. Il “Green Book” segnalava
infatti i locali, gli hotel e i luoghi pubblici riservati alle persone di
colore.
Pur avendo due personalità molto differenti, Tony è poco
acculturato ma molto socievole e Don molto formale e colto, tra i due nasce un’amicizia;
man mano che scendono sempre più a sud, il buttafuori inizia a notare quanto
trattano male i neri e il pianista inizia ad aprirsi in po’ di più con lui e lo
aiuta a scrivere delle lettere per sua moglie.
Una scena razzista che mi ha colpito molto è stata quando
Don Shirley, dopo aver suonato in una villa lussuosa e dopo essere stato
applaudito dal ricco pubblico, deve andare al bagno e gli dicono che non può usare
quello dentro casa ma deve andare in una una piccola cabina di legno nel
giardino come i cani.
Don Shirley non era un musicista qualunque perché lui è stato
il primo nero a suonare musica classica e non jazz. Era ricco, famosissimo e
molto apprezzato, ma si è dovuto scontrare con la mentalità razzista della sua
epoca.
Il film si conclude alla vigilia di Natale quando, alla
fine della tournée, Tony Lip arriva a casa e sente bussare alla porta, va ad
aprire e si trova davanti il pianista che viene accolto come un membro della
famiglia.
Il film è girato molto bene e gli attori sono fantastici,
si impersonano perfettamente nel personaggio e le scene sono molto realistiche.
Consiglio vivamente questo film appunto per la recitazione
e soprattutto perché trasmette delle emozioni, guardandolo ti riporta veramente
agli anni Sessanta anche se non li hai mai vissuti. Mi ha fatto un’ottima
impressione e che altro dire... andatelo a vedere!
Costanza Malagrida 1 B
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