Mi capita spesso di entrare in una grande libreria e curiosare tra
gli scaffali, sfogliare diversi libri per ragazzi, leggere i titoli e la
prefazione, osservare la copertina… ma quando poi chiedo consiglio al commesso
della Mondadori (più confuso di me), esco dalla libreria delusa, senza aver
scelto il mio libro.
E allora mi viene in mente la piccola libreria sul
corso di Grottaferrata, dove il libraio proprietario sa sempre
cosa suggerirmi. E quando esco da lì sono contenta di aver scelto il mio libro,
senza mai pentirmene. Infatti quando ci rivolgiamo alla libreria del nostro
paese abbiamo molti vantaggi:
1) Il
librario conosce i nostri gusti e ci sa consigliare.
2) Abbiamo la libreria vicino casa, senza andare nei centri commerciali, e
quindi senza affrontare traffico e smog.
3) Se la libreria di paese chiude, siamo costretti ad andare sempre nei centri
commerciali. Verranno poi aperti altri centri commerciali togliendo spazi e
soldi che potrebbero essere usati in modo diverso.
Il problema è che oggi aprire una libreria indipendente è molto rischioso
perché i guadagni sono bassi, l’assortimento è basso per mancanza di spazio, e
poi c’è la concorrenza delle grandi catene (Mondadori, Feltrinelli…) e di
Amazon che applicano sconti che la piccola libreria non può permettersi.
In questi giorni sono andata a conoscere meglio il libraio Francesco Calamari
per scoprire qualcosa di più sulla sua attività.
Come è nata l’idea di
aprire una libreria indipendente a Grottaferrata?
Dopo aver lavorato per anni all’interno di una libreria a
Roma, ho deciso di aprire una libreria tutta mia perché nel territorio dei
castelli romani non ce ne sono molte.
Da chi è formata la tua
clientela? E quali sono i suoi gusti?
In percentuale leggono di più gli adulti. Tra i giovani
leggono di più le ragazze. Il 60% dei clienti viene già con una richiesta
precisa (preferendo libri di autori conosciuti e di grandi case editrici),
mentre il 40% si fa consigliare e io propongo anche l’editoria indipendente di
qualità a prescindere dal nome. I clienti privilegiano la narrativa (contemporanea
o classica) o la saggistica (politica, attualità e psicologia).
L’attività di una
libreria indipendente è rischiosa?
È naturalmente rischiosa, perché i libri si acquistano in conto assoluto (a parte qualche
eccezione)* e se rimangono invenduti la libreria chiude. Inoltre aprire una
libreria comporta un investimento iniziale molto alto (basti pensare che il
minimo quantitativo necessario per aprire una libreria è di almeno 6.000
titoli, ad un costo medio di 13€). Il mercato editoriale negli ultimi anni è
abbastanza in crisi, tranne il settore dei bambini e dei ragazzi che cresce
ogni anno.
Quali eventi organizza
la libreria per avvicinare le persone alla lettura?
Organizzo molti eventi: presentazioni con autori e relatori,
cicli di lettura, visite guidate con la scuola, progetti istituzionali per
favorire la lettura nelle scuole, laboratori per bambini.
Ora che abbiamo conosciuto meglio la libreria Adeia, consiglio
a tutti di comprare libri nelle librerie indipendenti, anziché nelle grandi
librerie (dove il commesso vende libri come se vendesse merendine) o, peggio
ancora, su Amazon, che fa grandi sconti e ti porta il libro direttamente a
casa, ma non ti fa vivere le stesse emozioni che vivi in una libreria, perché
ti toglie il gusto di sfogliare le pagine, annusarle, toccare la copertina, e toglie
l’entusiasmo di scegliere il tuo libro tra tanti.
*"in conto assoluto" significa che la proprietà del volume si trasferisce dal produttore al venditore; se il libro non viene venduto, il rischio è tutto del libraio.
Nota della redazione
Arianna Contestabile, 1 C
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