Matteo Cippitelli nei panni di Sherlock Holmes |
Tutti quanti, chi direttamente, chi pagando un biglietto,
sono venuti a contatto con l’intricato e passionale mondo del teatro. Adattarsi
di continuo non è semplice per tutti, sapersi adattare e mantenere uno stile di
base è ancora più difficile.
Non voglio però star qui ad ammorbarvi con questo
discorso, o almeno, non oggi. Ho intervistato un mio carissimo amico e compagno
fidato di teatro al laboratorio Carpe Diem, che la prof.ssa Petrucci tiene nella sua omonima associazione: Matteo Cippitelli della classe 3°D
della nostra scuola che ha rilasciato un’intervista sul suo modo di vivere il
teatro.
Matteo, ha partecipato nella nostra scuola allo spettacolo "Viaggio nella memoria", al termine del laboratorio teatrale per le classi terze tenuto dalla prof.ssa Petrucci, e al corto sul bullismo, nell'ambito del progetto "Together we can: stop bullying". Entrambi con grande consenso del pubblico.
Dimmi Matteo, quando sei venuto a contatto con il mondo del teatro?
Secondo me tutti
nella loro vita recitano, ma se parliamo di un contatto laboratoriale l’ho
avuto alle elementari con le famigerate recite, che però risultavano banali e
quasi grottesche. Pratico l’attività da 4 anni, considerati i 2 anni di
laboratorio teatrale Carpe Diem dove mi trovo bene. Vado fiero dei miei spettacoli con la Capitana (il nostro ‘boss’), considerata la reazione
entusiastica del pubblico, specialmente dei miei genitori che mi hanno visto
maturare.